Chi la (s)fortuna di lavorare con me lo sa bene, sono troppo rapida con le freddure.
Un giorno, passa uno degli addetti al controllo qualità, sto semplificando che a scrivervi sempre uno dei capi poi mi andate in confusione, e controlla il macchinario, mi vede guardarlo e mi spiega:
"Sono passato a controllare quante teste funzionano."
Dovevo solo stare zitta e fare un cenno di assenso, in fondo aveva risposto ad una mia muta domanda. (Che fai qui?)
Invece io zitta mai: "La mia no di sicuro..."
Non chiedetemi cosa sono le teste, che io a spiegare non sono capace.
Però la battuta era troppo ghiotta, servita su un piatto d'argento.
Forse pure un po' scontata.
Però l'addetto era arrivato serio e mogio, che deve essere una pizza mica da ridere controllare tutti i macchinari -non doveva guardare solo il mio- e mentre se ne andava sorrideva.
Ho un futuro come cabarettista involontaria.
Che quando mi servirebbero le battute mica mi vengono, vedi certe figurine di mercoledì collezionate negli anni, ma quando non le cerco... eccole!
Per fortuna mi è sempre andata bene che chi le subiva di solito o le ignorava, santi ho dei santi colleghi, o le trovava divertenti.
Prima o poi... trovo quello/a sverso/a che mi dice il fatto mio a trovare sempre lati divertenti di tutto, o quasi.
E allora forse la pianto, ma solo forse, non sperateci troppo.
Quando una persona scopre una cosa e promette di non dirlo a nessuno allora quella cosa è un segreto, ma quando molte persone scoprono un segreto, allora è una catastrofe che sta per verificarsi. Scritta da me nella mia prima fanfic su JAG, presa abusivamente da un dialogo di... inorridite prego: Sentieri. Qualcosa di utile c'era pure li! Se mi legge mia madre mi disconosce da figlia.
martedì 1 giugno 2010
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Quando lo vedo lo autorizzo... forse. ^_^