Svegliarsi accartocciati sul divano a una non meglio precisata ora del mattino, spegnere in qualche modo la tv, togliersi gli occhiali, girarsi dall'altra parte bofonchiando "5 minuti, sto da dio" alla vocina che ti dice "Guarda che il letto è più comodo".
Riaprire un occhio dopo un tempo indefinito e decidere che sì, adesso è ora di portare la carcassa di là. Raccogliere in qualche modo piumone e cuscino e avviarsi barcollando verso la camera a occhi chiusi (vuoi che non conosca casa mia?). Fare tre passi e poi dietro front perché hai in mano il telecomando.
Aprire un occhio passando dalla cucina per scoprire che sono le 6:21 (chissenefrega oggi è sabato), richiudere l'occhio, centrare la porta della camera che avevi lasciato socchiusa e far finta di niente, tanto stai dormendo.
Intravvedere il felino che aspetta sul materasso gelido come un barbone solo al mondo e seppellirlo col piumone. Nelle retrovie pensi a quante volte deve aver provato a svegliarti (lo fa sempre).
Infilarsi tra il piumone - tiepido - e il lenzuolo - gelido - cercando di non pensare, nell'ordine: che devi andare in bagno, al mal di testa, allo stomaco che brontola e alla gola secca.
Tentare un'autoipnosi dell'emisfero cerebrale sinistro, che è sveglio e ha iniziato a macinare. Il destro lotta con tutte le sue forze: non ti ha fatto sentire il gelo delle pianelle, ti fa giacere inerte, mantiene il respiro regolare e cerca di attirare l'attenzione sul calduccio che ti avviluppa, allontanando la voce della vicina che ha già iniziato a sbraitare la sua lamentitis quotidiana.
"Ma dai però non si può essere così Fantozzi... ripassiamole la scena dal di fuori... Potremmo farle fare un post"
"Vero. Dopo"
"No ma guarda che poi succede come ieri che abbiamo avuto l'idea del secolo che adesso non si sa nemmeno più cosa riguardasse"
"Ma no, questa ce la ricordiamo. Taci che è prestissimo"
"Guarda che qui c'è da andare in bagno"
"Sì, ma può aspettare qualche ora"
"e ha sete e mal di testa… e anche mal d'orecchie, che fischiano come un treno... no come… cos'è che fischia… che poi non so se ti sei accorto che son tornati il fruscio e… come si chiama… ma sì dai… ronzio! intermittente"
"Sì, perché vorrebbe dormire di più, ma te sei sempre in mezzo ai piedi. Se non glielo fai notare non se ne accorge più di tanto, invece devi sempre metterti in mezzo"
"Non ha anche un po' fame? Ma come fa se non riesce a scrivere le 5 pagine che deve consegnare mercoledì? E tutti i biscotti? Quando inizia eh? Coi biscotti?"
"Ci lavoriamo dopo. Ma se continui così fra 2 ore sarai fiacco pure te e ciao pepp, non riuscirà a scrivere niente di sicuro e alle 10 sarà già lì a guardare inebetita gli uccellini che mangiano nella casetta. E non avrà voglia neanche di iniziare coi biscotti. Quindi a cuccia, ganasa!"
"Guarda che se lasciamo lì quel braccio così fra un paio d'ore potrà… staccarselo senza battere ciglio… dimenticarsi di averlo e sbrindellarlo contro il muro senza accorgersene… non riuscire ad usarlo… avrà le formiche per 10 minuti…"
"Ma no. Piantala di visualizzare le alternative che qui si mette in moto tutto! Dormiamo!"
"Potrebbe uscire un post carino con noi due che chiacchieriamo"
"Che piattola… Forse. Dopo"
"Quanto ha bevuto ieri? Vediamo: due beveroni di caffè la mattina (fa mezzo litro), poi un paio di bicchieri a pranzo (e 2 dl che fa 7), due caffè il pomeriggio (facciamo 1,5 dl che fa 8,5), poi una…"
"Piantala, adesso non si alza…"
"Uh, è giorno. Ci sarà già un viavai di uccellini dalla casetta in balcone!"
"Così non vale"
"E quella povera bestiola che ha fatto scappare come un cane buttandogli addosso il piumone accartocciato…"
"È un gatto e fra un attimo arriva da solo"
"Guarda, però non c'è storia: fame + sete + vescica pulsante + mal di testa + idea post + orecchie e cervello zufolanti + felino immusonito + un sacco di cose da fare… tu cosa ti giochi?"
"…la sacrosanta voglia di dormire e restare al calduccio dopo una settimana pienotta?"
"Muahahahahah! Ma non c'è storia! Ti ho dato cappotto!"
"Ok, andiamo a fare la pipì e a scrivere. Muoviamoci che lo stomaco brontola"
…Alzarsi rassegnati dopo 20 minuti e dirigersi verso il bagno, già un po' stanchi e frustrati, perché nel frattempo il cervello si è messo irrimediabilmente in moto.
Alle 7:52 alla casetta degli uccellini avevo già fatto 22 foto.