L'antefatto.
Giorni fa doveva partire per un viaggio, un po' lungo, ma il fatto era che avrei avuto la custodia temporanea della nonna, che si arrangia ancora, ma sola per due giorni di fila non ce la lasciamo.
Il fatto.
Parte.
Di prima mattina mia nonna inizia a domandarmi se il suo nipote preferito è arrivato sano e salvo a destinazione.
Io so che è inutile spiegarle che prima del pomeriggio non sarà là, si preoccuperebbe per niente, così le mento e le dico che sì ha mandato un messaggio.
Arriva la sera e non si è ancora fatto sentire.
Gli mando un messaggio: almeno per tranquilizzare la vecchia uno squillo puoi farlo!
Niente.
Inizio a preoccuparmi, ma ovviamente alla nonna si dice che è impegnato e ha spento il telefono.
"Dai nonna, quando non c'erano i cellulari mica sapevi le cose passo passo, no? Quando torna ti racconta lui."
Alla sera tardi ricevo il messaggio di terminato credito.
Replico incazzata: "E non esistono le cabine telefoniche! O fare una chiamata a carico del destinatario?"
Zittito.
Al ritorno si guarda bene dal commentare, sa bene che sono furibonda e non gli conviene provocarmi in alcun modo.
Mia nonna beata e contenta che sia tornato ignora le occhiatacce che si prende il suo pupillo.
Almeno uno della famiglia è felice.
Poi mi passa e mi dico, effettivamente però prima dei cellulari che si faceva?
Uhm...
Quando una persona scopre una cosa e promette di non dirlo a nessuno allora quella cosa è un segreto, ma quando molte persone scoprono un segreto, allora è una catastrofe che sta per verificarsi. Scritta da me nella mia prima fanfic su JAG, presa abusivamente da un dialogo di... inorridite prego: Sentieri. Qualcosa di utile c'era pure li! Se mi legge mia madre mi disconosce da figlia.
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Poi s'è giustificato, in qualche modo?
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