...Avevo scritto un pezzo su una mia gita a Verona.
Era stato pubblicato sul sito di Jag, sì il jagoffice che viene sempre al primo posto nei motori di ricerca.
Era una raccolta di più post pubblicati sul forum, il MB.
Poi il sito è stato chiuso e non sono riuscita a recuperare il link di quel pezzo, di altri sì.
Ma questo lo avevo salvato sul mio pc, così me lo ripubblico a casina mia.
Senza correzioni, ridete pure.
All'album avevo messo le foto che rimandavano alla gita.
Chiaramente i richiami a JAG e ai discorsi del forum saranno incomprensibili ai più, se non a tutti, i miei lettori, ma se avete domande i commenti sono li per quello.
Grazie.
1995 Verona 2005
Ciao
Vi ha incuriosito il titolo? Spero di sì.
Eccovi la spiegazione:
era il 1995, mancava circa un mese all’inizio di JAG negli USA, da noi sarebbe giunto tempo dopo, e io ho visitato per la prima volta Verona.
Una gita di un solo giorno, in quelle che erano le mie vacanze in Veneto, ma la città che aveva tanto colpito personaggi ben più illustri non mancò di impressionare, positivamente, anche la sottoscritta.
Come dissi tempo fa ad un amico, ho lasciato là un pezzettino del mio cuore. Sì ce l’ho pure io, miss cinismo.
Non ditelo ai miei amici veneziani, altro giorno altra gita, ma la città lagunare pur nel suo fascino non mi ha presa come Verona, i motivi?
Ma ci deve essere un perché ad ogni costo?
Scusate lo so che sto scrivendo da sola e voi non avete manco detto na parola, ma mi sento spesso chiedere perché fai così, perché dici cosà, perché perché perché…e che sono nella pubblicità delle Poste Italiane?
Scusate la divagazione.
Torniamo a Verona; per tutta una serie di motivi non sono mai riuscita a tornarci, ma mercoledì mi son decisa, e adesso sto scrivendo la brutta copia sul treno che mi porta a Verona, via Milano.
In dieci anni quanti cambiamenti.
Come dicevo JAG non era manco iniziato, ma l’anno era quello, io non avevo ancora il pc in casa, internet non sapevo quasi che fosse e le anticipazioni dagli USA idem.
Ma ovviamente ho colto al volo l’occasione, 1995/2005, per scrivere; ma quando mai mi faccio sfuggire l’occasione, io?
Dopotutto quando ho iniziato a seguire con una certa frequenza i siti su JAG mi sono imbattuta in un post che narrava della festa della Marina che si era tenuta a Verona, quest’anno si tiene a Napoli, il dieci giugno se non erro.
MSGT da lei mi aspetto un dettagliato rapporto, non mi deluda!
Comunque io chiudo in cerchio con questa gita fatta in solitaria come un amante dei gatti, preferisco i cani, ma in casa ho un gatto e mi ci sto adattando, deve saper stare.
E sì meglio non aver bisogno degli ALTRI, come è stato ampiamente dimostrato chi fa da se fa per TRE!
Ops altra divagazione, torniamo al viaggio in treno.
Allora ne ho presi tre, e quindi ho cambiato compagni di viaggio nel corso del tragitto, i primi son stati due ragazzi che stavano decantando le lodi dell’ultimo film di Lucas, non stato origliando solo che erano nel posto al fianco il mio e non tenevano la voce bassa, in fondo non era di segreti di stato che parlavano, Faith li avrei mandati a leggersi la tua recensione, ma me ne son stata zitta a scrivere, pensando che se il viaggio iniziava così, con riferimenti al MB, potevo star tranquilla il materiale per scrivere non sarebbe mancato.
Poi secondo treno, una famiglia con figli al seguito, TRE! Non uno due o quattro…TRE!
Terza parte del viaggio, sale un tale che ha da scrivere un sacco di roba sul palmare, mi pare sia connesso ad internet, ma non glielo chiedo, vuoi mai che mi vien la tentazione di mandarvi già la prima parte?
Sto scherzando, non l’ho manco pensato, ma mi son detta che se le coincidenza non c’erano me le posso sempre inventare.
Comunque è stato molto gentile alla mia richiesta di tirar fuori il tavolino per scrivere meglio ha prontamente eseguito, però poi lui è sceso prima di me…riuscirò a rimetterlo dentro? Ma sì, se mi applico io so far tutto, o quasi.
Torniamo a Verona… ma che sto a dì son appena arrivata!
Guardiamarina peccato che non c’eri, sarà per la prossima volta, spero non tra dieci anni però!
Seconda parte
Son arrivata a Verona di pomeriggio, una doccia veloce e via a vedere la città, una sms veloce ad una guardia marina altrove impegnata, altri sms vari e via la sottoscritta sparisce tra la folla, e si è pieno di gente, pare che stasera all’Arena ci sarà un concerto, ops l’Arena!
Che meraviglia rivederla, ma che colpo quando ho visto il cartellone pubblicitario appeso sopra, ok magari i proventi servono a pagare i lavori in corso per una buona conservazione del monumento, ma a vederlo ci son rimasta male, dieci anni fa non c’era!
Almeno credo!
Mi siedo per mangiar qualcosa, ho con me un piccolo blocchetto su cui prendo veloci appunti, così nel viaggio di ritorno in treno ho il mio da fare, ma quello lo racconto nell’ultima parte, insomma uno dei camerieri mi vede che prendo appunti e…vedo che mi tiene d’occhio.
Che idea!
Dopo la guida del Gambero Rosso e le guide Michelin…ecco a voi la Guida di Rabb-it!
Allora servizio ottimo, cibo pure e atmosfera perfetta, meno il cartellone, ma per quello i ristoratori non posson far nulla, temo.
Il nome del locale?
Bhe dai ragazzi ma vi par giusto?
Il mio Budget è limitato e non mi permette di metterne alla prova degli altri, che sarebbero danneggiati dal nominarne solo uno.
Quindi finché non mi pagano per farlo, il nome non lo dico…
Dopo la cena una passeggiata, del concerto che si terrà all’Arena non mi interessa, quindi mentre tutti si dirigono dove si può anche solo sentire, io prendo la direzione opposta, asociale che non sono altro.
Ed ecco che mentre passeggio decido di avere un po’ di contatti con chi sento spesso, insomma una crisi di astinenza da msn in piana regola, credo che al mio ritorno a casa diraderò e di molto l’uso del suddetto, meglio una sana passeggiata, e magari sentirsi al tel di tanto in tanto.
A letto vado abbastanza presto, la giornata di viaggio mi aveva stancata assai!
Ma prima di andare ho già organizzato la giornata di Sabato!
Che racconterò un'altra volta per stasera basta.
Buonanotte a tutti.
Terza parte
Sabato mattina mi alzo presto, veramente mi sarebbe tanto piaciuto girarmi dall’altra parte e riprendere a dormire dopo che ho fermato la sveglia, ma io mi ero ripromessa una visita in più posti possibili di Verona, e non si visita una città standosene nel letto.
Alle sette trenta sto già facendo colazione in albergo, la sera prima mi ero prenotata un giro sul bus turistico, che fa il giro di una parte di Verona e sale sulla collina dove sta il convento degli Stimmatini, dura solo poco più di un ora, e parte alle dieci, quindi ho tempo per vedere qualcosa nei paraggi, prendere il secondo caffè della mattinata, stesso locale della sera prima, e bhe i tavoli non sono numerati all’esterno, o almeno io numeri non ne ho visti, ma quando il cameriere è arrivato con lo scontrino e ho letto TAVOLO N°72, ho sbarrato gli occhi, no dico di tutti i tavoli vado a prendere quello del mio anno di nascita…quando si dice il caso!
Il mattino presto è curioso, abituata ad andare al lavoro non bado troppo agli studenti, ma sabato mattina li noto eccome, le fermate dei tram son piene di ragazzi e ragazze con lo zaino in spalla, pure io ho il mio zainetto, ma dubito molto che qualcuno mi prenda per una studentessa…e se lo han fatto….bhe scusate se me la tiro un pochino e gongolo!!!!
All’Arena sta un cartello che dice che per i visitatori chiuderà alle 16.30 dato che Sabato sera è in vista un altro concerto, di chi ve lo dico dopo!
Son le dieci da Piazza Bra davanti alla Gran Guardia un rimescolio di gente e voci, italiane, straniere, che caos! Ma che bello, sono in vacanza e forse ne ho l’esatta percezione solo ora!
E qualcuno ne paga le conseguenze, mi auguro di non aver svegliato nessuno, solo ore dopo ho fatto caso a che ora era quando ho inviato l’SMS!
Il pulmino carica me e alcune altre persone, pare che quello delle dieci del sabato mattina non sia il giro più affollato, insomma arriva più gente alle 11.30.
Romeo, così si chiama il pulmino turistico, ci porta a spasso per Verona, delle utilissime cuffie ci spiegano il percorso, il bus ferma solo alcuni momenti per monumento, e io faccio mente locale di quelli che intendo andare a visitare nel pomeriggio, prendo appunti insomma!
Ci racconta anche un po’ della storia di Verona, di come un tempo ci fosse L’Adige, che ci sta ancora, e un Adigetto, una Verona quella dei Francesi se non sbaglio, e una Veronetta, la parte degli Austriaci, Guardiamarina lei corregga se ho cannato e invertito le cose!
Saliamo sul colle mentre la voce registrata ci spiega altre cose della città, dall’industria, all’aeroporto, al turismo.
Eccoci in cima alla città, pochi minuti di sosta il tempo di ammirare il panorama, fare due foto, ma solo due perché piuttosto che scatti io volevo guardare con gli occhi il panorama che avevo davanti, la giornata era splendida, con un filo di vento che non dava noia, anzi era piacevole, e un cielo azzurro da cartolina!
L’autista ha detto dieci minuti, la voce nelle cuffie ci aveva detto di andare se sentivamo il clacson, ma io allo scadere dei dieci minuti ero in prossimità del pulmino ogni tanto guardavo se vedevo arrivare l’autista e intanto guardavo pensando, la prossima volta mi fermo di più e questo monastero lo voglio visitare bene, insieme con il forte che sta poco distante.
Arriva l’autista, ci ha lasciato quindici minuti, quando lo vedo dirigersi al suo posto di guida lo raggiungo, ma per altri cinque minuti buoni restiamo soli, quattro chiacchiere e dopo che sono passati venti minuti decide di dare un colpo di clacson, una prima famiglia arriva, ma gli altri sono ancora in ritardo, alla fine l’autista li va a recuperare, in fondo lui deve scendere per fare la seconda corsa, se restiamo troppo su poi deve correre quando è davanti agli altri monumenti invece di fermarsi alcuni minuti come prima!
Il resto della gita più avanti.
Quarta parte
Dopo il giro su Romeo (NdA ho amici che con quel nome intendono l’ambulanza, pure il mio passato di VdS mi perseguita in gita, e chiamo una di queste amiche per dirglielo, ma ha il telefono spento, donna fortunata!) decido di anticipare di poco l’ora di pranzo, la camminata mattutina inizia a farsi sentire.
Dopo essermi rifocillata, mi dirigo all’Arena, il mattino l’avevo girata solo dall’esterno dove nel piazzale sono parcheggiate le scenografie che non potavano star dentro visto che ci sta il palco per i concerti.
Ah, a proposito dei monumenti, che bella cosa la Verona Card, per pochi euro ti giri una marea di posti e hai i mezzi pubblici pagati, Romeo no, lui era un biglietto a parte!
Io i mezzi non lo ho usati, ma solo perché volevo godermi la città a piedi cogliendo, camminando, quelle cose che andando sul tram o bus che dir si voglia si perdono…ah sì l’Arena, meglio che non divago troppo!
Nella mia precedente visita le scenografie le stavano allestendo per degli spettacoli e l’aria era diversa, ma non fa nulla, mentre son nei corridoi interni sento un bimbo dire al padre che è buio, mi scappa di dire che i leoni non ci sono, penso alla mia micia e faccio che dire al massimo potremmo trovare dei gatti!
Il bambino stringe più forte la mano del padre e io temo di averlo spaventato, ma quando gli sorrido lui ricambia, ok non gli ho messo paura!
Coraggiosi i bimbi di oggi!
Una volta all’aperto salgo i gradoni, ma non fino in cima, l’altra volta vi ero stata, e poi scendere era stato un calvario, panico causato dall’inclinazione, non ho voglia di far ridere chiedendo aiuto per scendere, e mi fermo a pochi gradoni dalla cima, l’atmosfera è qualcosa che non so descrivere, osservo gli uomini che stan preparando il palco per il concerto, ne hanno da fare fino a stasera.
Mentre li guardo mi torna in mente una cosa, ero ragazzina, forse undici o dodici anni, e un tale Robin Gibb cantava Juliet!
Era la sigla del festivalbar di quell’anno, ecco quando mi sono innamorata dell’atmosfera dell’Arena, molto prima di vederla dal vivo!
Chissà se Piazza Castello a Torino sarà all’altezza stasera? Sì, anche Torino ha il suo fascino, se lo si vuol vedere e Piazza Castello è una bella piazza!
Torno a Verona.
Penso alla folla di gente!
Mi immagino le gradinate piene zeppe, invece delle trenta quaranta persone che ci sono ora, anche perché è ora di pranzo e la gente è a mangiare!
Resto un po’ all’interno, non faccio foto, ne ho fatte una marea la prima volta, ora voglio vedere, non inquadrare con l’obbiettivo!
Poi esco e mi dirigo verso piazza delle Erbe, ho un altro appuntamento con i ricordi, la torre più alta di Verona con i suoi ottantatre metri, La Torre dei Lamberti!
Ora io non rammento se dieci anni fosse guasto l'ascensore, ma so che siamo salite dalle scale e lo rifaccio, no dico ma che gusto ci sta ad arrivare in cima se non te la sei conquistata?
E poi ma volete mettere, mentre si sale, con calma, con molta calma, ci si può fermare ad osservare dalle feritoie che si aprono e si ha quasi la sensazione di essere portati indietro nel tempo, se di riesce ad ignorare il rumore dell’ascensore.
Se il fisico lo consente salire con le proprie forze da sicuramente maggiore soddisfazione che farlo dentro una scatola metallica!
Ok ho il fiatone e non mi fermo alle feritoie e alle finestre per prendere aria, ma per riposarmi durante la strada, ma arrivo in cima e me la gusto per un bel pezzo!
Non ho appuntamenti, posso far con comodo!
Quando scendo scatto una foto alla Berlina, luogo da dove il Signore del tempo proclamava i suoi editti, e che ha da un lato una grossa catena che termina con una specie di collare, bhe ma tu guarda il luogo giusto dove metterei certi elementi, alla berlina!
Mi riferisco ad un produttore che non cito, vuoi mai che mi becco una denuncia per diffamazione, ma voi avete capito!
In piazza indipendenza ci sta il palazzo del Capitano, niente foto, solo il nome è evocativo e tanto mi basta!
Ah…per oggi basta così pubblicità l’ho fatta, ci si risente domani per il seguito.
Quinta parte
Allora giro a caso senza curarmi troppo delle vie, avevo preso mentalmente appunti di cosa volevo vedere, ma la memoria mi gioca strani scherzi, ecco perché segno tutto sul blocchetto, il guaio è quando poi lo perdo il blocchetto!
Comunque nel mio girovagare mi trovo davanti alla chiesa di Sant’Anastasia la cui facciata è per il momento impacchettata come a Milano lo era il Duomo, Cate ti son fischiate le orecchie? sì ero io che pensavo alla tua frase, quando sei salita a Milano.
Bhe non posso non visitarla, e poi sta anche segnata sulla carta che ho da stamani, se andate a Verona passateci, merita.
Quando esco fuori vedo un assembramento di gente, e che è?
Pure i fotografi…ma dai non pensavo di essere già tanto nota!!!! Ci sta pure la televisione!
Ok vi spiego meglio che succede sennò pensate che ci credo davvero che erano li per me; l’albergo a fianco della chiesa è occupato dai Duran Duran è loro il concerto che si terrà stasera all’Arena!
Io prendo la direzione opposta a quella della folla, e dopo un po’ di cambi di direzione perché non riuscivo a capire bene dove mi trovavo,nonostante la cartina, mi dirigo in Corso Cavour dove passo davanti ad un arco, mi pare chiamato dei Gavi, che era ad una delle vecchie porte della città, prima che giungesse da ste parti un tal Napoleone, che lo ha fatto abbattere per far passare i suoi cannoni, che erano troppo grandi per quell’arco, i cui pezzi son stati conservati nell’Arena,sempre la si torna, in attesa di tempi migliori e poi lo hanno riassemblato dove sta ora.
Sta pochi metri prima di CastelVecchio, chiamato anche Castel S.Martino…o viceversa!
Ecco che entro nel Castello passando per il ponte levatoio….ma anche a Milano ho fatto la stessa cosa, solo che quello era il castello degli Sforza, questo era quello degli Scaligeri!
Di cui ho visto i monumenti tombali poco prima, le Arche Scaligere, uno rammento che si chiamava Can Grande….spero che il secondo non si offenda ma non rammento il nome, ok se voglio controllo sulla guida e lo trascrivo, ma allora perderebbe di spontaneità questa mio racconto di viaggio!
Torniamo al Castello, ci sta un museo che mi accingo a visitare, un vero bagno di cultura insomma, entro faccio mettere la crocetta sulla voce corrispondente, e inizio la mia visita personale, siccome son ignorante, nel senso che non so le cose, mi leggo le spiegazioni che stanno in una bella cartellina in ogni stanza da visitare, sono in diverse lingue, attaccate al muro per mezzo di una cordicella metallica, mi sa che c’era chi se le portava via.
Quella in Italiano pare la meno consunta, e io mi domando, ma è perché gli italiani son tutti intelligenti e studiosi che conoscono tutte le opere che un museo espone, o è solo per non farsi vedere leggere? Insomma timore di rivelare che non si sa tutto?
Temo sia la seconda, infatti uno dei custodi, mi vede che metto giù la cartellina, ma da dov’è non ha visto in che lingua stavo leggendo e vedendo la mia aria un po’ spersa, mi chiede se ho il biglietto, ma non così come l’ho scritto, mi dice: “tickets?”
Estraggo la mia carta senza riuscire a dire una parola, mi ha preso per una straniera, e solo perché stavo leggendo di chi erano e cosa erano le opere che avevo davanti!
Dico un grazie e un buongiorno che non lascia dubbi sulla mia italianità, ma quello niente Tanks Madam…e io allora capitolo e dico Good Afternoon e forse adesso, sentito il mio pessimo inglese, non ha più dubbi, sì quella è italiana!!!! e stava leggendo????
Sono arrivata in una zona del castello da cui si vede l’Adige tra i due ponti, quello della Vittoria che è l’unico rimasto in piedi quando nella seconda guerra mondiale i tedeschi li fecero saltare tutti, quello disse no grazie io sto su, non voglio bagnarmi!
E il ponte Scaligero che porta al castello, questo invece crollò, ma lo ricostruirono pari pari!
Scatto una foto per ponte, e faccio fischiare le orecchie ad Alex, sì perché c’erano delle ragazze che prendevano il sole e io ho ovviamente pensato al nostro ultimo scambio sul MB lei sotto un ponte e io alla riva opposta.
Ma torniamo alla visita, il museo mica l’ho ancora finito, son quasi alla fine e capito davanti a dei quadri che mi fan pensare alla sindrome di Stendhall, e a JAG ma come mi ci fa pensare ve lo dico la prossima volta….
Sesta parte
….proseguo nel racconto, vediamo se riesco a spiegarvi senza incartarmi troppo.
Allora son dentro una delle ultime sale del museo di Castelvecchio e vedo un dipinto, raffigura la Santa Vergine che allatta il Bambino, piano a darmi della blasfema a JAG non ho pensato qui.
Ma ho pensato che la famosa sindrome di Stendhal quella che se ho ben capito fa avere svenimenti davanti ad opere d’arte per la troppa bellezza, è una bufala, l’hanno inventata gli Statunitensi che alla sola vista di un seno hanno scompensi e parlan di censura, arrivano qui davanti svengono e dicono che è Stendhall….
Esco fuori e mi viene in mente la puntata di JAG in cui fan capire che Harriett sta dando da mangiare al piccolo AJ, ed Harm che è di fronte a lei fa un espressione che la dice lunga sull’eccessivo pudicismo degli USA, no dico ma dove la trovate un immagine più tenera, e onestamente meno erotica, di una madre che allatta?
Bho!
Magari mi sbaglio io!
E adesso vi sfido ad andar per musei senza pensare a chi so io, certo che il mio paragone è irriverente, ma era solo per spiegare, non volevo certo mancare di rispetto, ok dopo questo post vado a confessarmi, la reazione del mio parroco alla notizia potrebbe essere interessante, ma sarà meglio per me che di religione la smetta di parlare, se non voglio che sua Santità Benedetto XVI decida che è il caso di ripristinare l’uso delle scomuniche.
Una volta fuori dal castello torno sui miei passi, sarei tentata di prendere un tram, ma un occhiata agli orari mi fan capire che avrei troppo da attendere e decido di camminare.
Nel leggere gli orari ho notato una cosa strana, bhe strana per me, poi non è detto che lo sia.
Ci stanno gli orari dei giorni feriali e del sabato diurno, ma alla domenica o nei festivi i tram a Verona non passano?
Veronesi a voi la risposta….
Mentre passeggio noto delle cartoline davvero belle, ma per stavolta ho deciso niente cartoline, ho altre priorità.
E poi ho dimenticato a casa il blocchetto su cui ho segnato gli indirizzi e son pochi quelli che rammento a memoria, giusto il mio di casa, ma onestamente mandarmi una cartolina mi pare una cosa talmente triste.
Sulla serata di sabato e sul viaggio di ritorno di domenica direi che posso rimandarvi al prossimo post.
La serata di sabato:
allora per prima cosa una buona cena, poi bisogna decidere se stare nei paraggi dell’Arena a sentire in concerto da fuori o allontanarsene, bhe per ora resto nei paraggi.
Ah il tavolo di stasera?
Bhe il numero 82. Che ha di particolare? Ma avevo dieci anni! E l’Italia vinse il mondiale quell’anno, mi rammento ancora di mio nonno che gridava ho vinto!
Aveva segnato Rossi e mio nonno, come una carrettata di italiani aveva quel cognome lì.
Dopo la cena mi siedo ai piedi di un monumento, non chiedetemi a chi che mi son dimenticata di appuntarmelo!
Ci sta già un bel gruppetto di persone, siamo seduti ai lati di questo monumento, io dal lato che da verso i giardini e la fontana, un bambino si diverte a far volare via i piccioni a cui un anziana donna sta dando delle briciole, lei dopo un po’ di raid del piccolo vandalo lo richiama dicendogli di lasciarli magiare in pace, io avrei voglia di dirle che sì il bambino è dispettoso, ma non dovrebbe dar da mangiare ai piccioni, non per le eventuali multe, ma perché fa loro del male, la natura hai i suoi sistemi che l’uomo stravolge sempre, ma non mi pare il caso di dire la mia, cavolo per una volta il fiammifero tace????
Sì a volte succede.
Di rado, ma capita.
Ma chiacchiero con i miei vicini di postazione, ascoltiamo un poco e….scusate ma credevate davvero che vi avrei raccontato la mia serata del sabato per intero?
Ma non se ne parla!
Eccovi il viaggio di ritorno di domenica:
Mi alzo presto, temo di perdere il treno, ma è davvero presto, solo che fuori sta iniziando a piovere, aspetto un poco sperando che spiova, la strada non è molta ma accidenti non ho l’ombrello, scommetto che se lo portavo non pioveva.
Dopo un po’ che aspetto che cali di intensità mi dico che forse è meglio che vado, magari invece di calare aumenta e allora poi che faccio!
Arrivo nella sala d’attesa bagnata come un pulcino! No dico ma io in gita devo sempre trovare temporali, l’anno scorso a Torino stessa cosa!
Ok quando sto per prendere il treno mi accorgo che ha smesso e sta uscendo il sole, cavolo avrei fatto in tempo anche se aspettavo, ma ormai l’acqua l’ho presa.
Nel viaggio di ritorno ordino un poco, ma proprio poco quello che stavo scrivendo, son fortunata nello scompartimento sta una simpatica signora veronese con cui parlo piacevolmente fino a Novara, ah mi ha consigliato dato che le ho detto che mi piace troppo l’atmosfera di Verona, di tornarci nel periodo Natalizio, raccontandomi cose che me ne hanno fatto venire voglia, tanto il freddo non mi spaventa.
Il mese di dicembre resta la mia bestia nera, ma l’inverno mi piace!
Come mai tiro in ballo dicembre con sto caldo?
Ma proprio per questo per rinfrescarvi mentre leggete!
Mi dico che se a Novara non piove magari mi faccio un giretto pure li, magari vado solo un salto al bar che sta poco fuori della stazione e che mi piace un sacco.
Però quando arrivo mi accorgo che o prendo il treno delle 12.30 ed è quasi mezzogiorno, o devo aspettare le tre del pomeriggio.
No son troppo stanca, e di prendere il caffè di corsa non ne ho voglia, quindi vado ad aspettare il treno per casa.
Da dove nel pomeriggio faccio partire questo racconto di viaggio che qui si chiude.
E adesso mi sa che sono scappati tutti i lettori, altro che ricevere commenti!
Ma perchè non lo hai spezzato nelle varie parti?
È un pezzo vecchio, chi mi segue da allora lo ha già letto e non credo sia interessato alla rilettura, chi non mi seguiva non se lo legge perché tanto son scambi che non si capiscono senza alcuni dettagli e tenerla lunga per le varie parti postate allora non mi pareva il caso.
Convinta te.
Sì, convinta io.
Il monumento sotto il quale hai passato quel sabato sera, è dedicato a V.E. III…
RispondiEliminatommy
vitadapubblicitario.splinder.com
Grazie Tommy!
RispondiEliminaSanti numi, mi toccherà dar le dimissioni, da piemontese... a non essermi ricordata!
^_^
Dai, che ti ho dato un "aiutino" perché sono veronese di nascita ma piemontese (torinese) per lunga consuetudine.
RispondiEliminatommy