martedì 14 aprile 2009

Ridi? Allora non te ne importa niente!

Ma e mai possibile che quando capita una grossa tragedia ci sta sempre chi deve farsi carico dell'altrui dolore?

Che sto dicendo?

Sto dicendo che una volta, ero ragazzina un mio caro amico perse la madre, avevamo solo quattrodici anni e lui il fine settimana seguente al funerale venne fuori al baretto con noi altri, motivo?

Voleva non pensare.
A sua madre pensava già tutti i giorni, ogni singola mattina al risveglio ed ogni sera prima di addormentarsi, ogni volta che si sedeva a tavola e mancava un piatto, ogni volta che si alzava da solo per andare a scuola, lui vi andava ancora, io no.

Quel fine settimana voleva fare come se non fosse successo niente, come se non fosse vero.

E ci fu chi OSO farsi sentire dire: "Si vede quanto gliene frega di sua madre."

Come se il dolore si misurasse dal tempo che si passa a piangere, o per quanto ci si veste a lutto, o dal televisore spento, o dal non ridere ad una battuta scema di un amico, eh no, se ridi non te ne importa, non soffri se riesci a ridere.


Maestri di vita
.

Che ne sapevano del pianto senza lacrime che soffocava nel cuscino tutte le notti.
Che ne sapevano se la madre stessa non gli aveva lasciato detto di non piangerla, ma di ricordarla da viva!
Che ne sapevano... già non ne sapevano nulla, ma si permettevano di giudicare.

Cosa feci?
Guardai il mio amico, ci scambiammo un sorriso triste e facemmo spallucce, solo lui sapeva quanto soffriva e non valeva la pena di sprecarsi a spiegare a chi ha già condannato.

Quanto avrei voluto che non avesse sentito.
Quanto avrei voluto avere una parola od una frase adatta per cancellare quel momento.
Ma avevo solo il silenzio e me lo tenni stretto.


A volte negli gli anni rivedo lo stesso atteggiamento, ben al di fuori della mia sfera personale di conoscenze.

Chi ad ogni tragedia deve parlare solo di quella, e per inciso facessimo così ogni volta parleremmo solo di catastrofi, e critica velatamente o meno chi OSA voler anche parlare d'altro, come se noi esseri insensibili che non piangiamo con loro non ce ne importi nulla.

Un po' come accadde un certo 26 dicembre.
Ah un momento, parlo del 2003 o del 2004? Terremoto in Iran o Tsunami in Indonesia?

O per il 29 agosto, no non perché compio gli anni, mi riferisco a Katrina, gli abitanti di New Orleans penso che se la ricordino la data.
O per... un momento!

Ho l'impressione che di date libere non ce ne sono!
Vero?

Saremmo sempre dietro a piangere.
ah ma se pubblico ora questo sono insensibile, vero?

Più o meno quanto il maestro di vita di venti e fischia anni fa!

Ma non ce la faccio a non dire niente, volete aiutare l'Abruzzo?
Ricordateveli anche quando sarà passata l'onda emotiva del: "E' appena successo"

Quando ai TG smetteranno di parlarne.
Quando finiranno gli speciali collegamenti.
Quando vedremo che non ne parlerà più nessuno.

Ricordiamoci di loro, sempre.

Come per la mamma del mio amico, sempre viva nel ricordo di tutti coloro che l'hanno amata.
E che lei ha amato.

Nessun commento:

Posta un commento

Se non vedete subito il commento pubblicato portate pazienza, se state commentando un post di qualche giorno fa è solo in moderazione.
Quando lo vedo lo autorizzo... forse. ^_^