mercoledì 23 dicembre 2009

Insegne...

Al neon!
C'era un mio collega, ora in pensione, che mi diceva, quando mi vedeva irritata per qualcosa, di spegnere l'insegna al neon che diceva chiaramente quello che stavo pensando.

Tipo mandare a stendere chi ti dice cose come:
Ma non ci pensare che tanto non cambia niente.
Ma su c'è chi sta peggio.
Ma non sei mai contenta.

Tutti a fare il bucato, di corsa!
Che tanto a pensare ad altro ci provo, ma poi l'angoscia ritorna e col cavolo che mi passa.
Che ci sta anche chi sta meglio, potrei una volta lamentarmi senza dovermi sentire in colpa con chi sta peggio, ma no, poi però quando si lamentano loro guai a provarcisi a restituire la cortesia. (Devo farmi prestare la bicicletta da Jane)
Contenta? Spesso e volentieri, mai in presenza di emeriti imbecilli che si accorgono che esisti solo per romperti l'anima sotto le feste.
Dopo che per un anno intero ti hanno ignorato.

Sì, dico a te che ieri pomeriggio prima di andartene a casa sei passata a farmi gli auguri, tutta melensa.
Non avevi notato che li avevo fatti alle altre e a te no? Strano di solito sei più sveglia.


Non ti è venuto in mente che da te non li volevo? Credo che però dopo ieri avrai capito.

Avrai notato l'insegna.
Quella che mentre ti dicevo -grazie altrettanto- lampeggiava con l'indicazione: Ma va un po' a controllare la lavatrice!

E che quest'anno forse sfango la chiamata della zia suora, ho deciso che lascio rispondere la segreteria telefonica.

Però onestamente ci stanno persone che lo capiscono, e come mi ignorano durante l'anno fanno lo stesso adesso.
Il che onestamente è ben più gradito di certe smielate cacchiate da obbligo sociale.

Ops.

Grinch all'ennesima potenza... altro che spirito natalizio.

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