Ieri ho avuto il permesso di uscire prima.
Non ho spiegato al capo come mai mi serviva, le spiegazioni le do solo se me lo chiedono.
E il capo non ha chiesto, discrezione prima di tutto, infinitamente apprezzata.
Per contro c'è stato come al solito chi vedendo che a mezzogiorno uscivo, invece di fermarmi solo per la mezz'ora, mi ha detto:
-Eh fortunata te, che te ne vai già a casa.
Mi sarebbe piaciuto spiegare che non era davvero fortuna, ma mi sono limitata a dire che la ragione non era delle migliori.
Momento di gelo da parte dell'altro interlocutore, resosi conto solo allora che sarebbe stato meglio domandarmi prima come mai andavo a casa.
Ma in fondo va bene così, per come ero sversa ieri quando sono uscita, c'era il rischio che ad ad una domanda semplice come: Dove vai di bello?
Replicassi:
Cavoli miei...
No, non sono decisamente una persona simpatica e cordiale, il lunedì poi peggio di uno yougurt scaduto!
Dove sono stata lunedì pomeriggio?
A fare l'ipocrita.
Con tanti sensi di colpa.
Erano due settimane che mi dicevo, domani vado a trovar ****
Forse anche di più...
E non andavo, per non veder quanto stava male, per poter ricordarmi dell'ultima volta che l'ho vista.
Tra qualche tempo mi dirò che ho fatto bene, dovrò convicermi che tanto non mi avrebbe riconosciuta, così mi autoassolvo dal aver avuto solo il coraggio di presenziare il funerale, e non ho nemmeno fatto le condoglianze alla famiglia, la mia ipocrisia ha dei limiti, fare le condoglianze per la morte, quando non si ha avuto il rispetto per la persona da viva, rispetto per andarla a trovare, perchè in altri modi non le ho mai mancato di rispetto, almeno non credo.
Mi sono limitata a esserci quando era tardi, per lei, forse non per la famiglia, non lo so.
Ricordi di un tè offerto con affetto, di un pomeriggio a parlare di mio nonno e di suo marito, coetanei, di...di tante cose che invece di farmi piangere mi facevano venire un sorriso, perchè erano cose gaie e felici.
Ma un sorriso da soffocare, e da portare dentro, in fondo ero a un funerale, come mi permettevo di stare li li per sorridere... lei avrebbe capito, ma gli altri?
No gli altri no, forse.
Grazie Irma, per aver fatto parte della mia vita.
Quando una persona scopre una cosa e promette di non dirlo a nessuno allora quella cosa è un segreto, ma quando molte persone scoprono un segreto, allora è una catastrofe che sta per verificarsi. Scritta da me nella mia prima fanfic su JAG, presa abusivamente da un dialogo di... inorridite prego: Sentieri. Qualcosa di utile c'era pure li! Se mi legge mia madre mi disconosce da figlia.
martedì 15 gennaio 2008
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