Un giorno ho accolto così il mio cambio turno.
-Senti, ma hai perso qualche cosa ieri?
No
- E' una certezza? Hai controllato bene?
Collega mi guarda un po' stupita della mia insistenza, rapida perquisizione, guardo troppi polizieschi, dei taschini del camice da lavoro.
Ma tu cosa hai trovato?
-Quattrini.
Oddio avevo dieci euro qui...
-Eccoteli.
La cosa divertente è stato che ho aspettato che mi dicesse il taglio della banconota prima di restituirle i suoi soldi.
Confesso che quando alla mattina alle sei ho visto la banconota spiegazzata per terra nella nostra zona di lavoro un pensierino a tenermeli ce lo avevo fatto.
Poteva averli persi chiunque.
Improbabile, ma possibile.
Poi ho avuto otto ore di tempo, e di noiosa routine, per sentirmi una ladra.
E appena è arrivata le ho dato le consegne lavorative e poi ho cercato di appurare se erano suoi.
E confesso che mi son tolta un peso quando glieli ho ridati.
No, decisamente come criminale non ho futuro.
Anche se la mia coscienza rompiscatole mi dice che una vera persona onesta non avrebbe avuto manco il pensiero... sarà vero?
Battuta con collega:
"Se era da 100 magari non te li ridavo, ma mancava uno 0"
Replica:
"Se era da cento te li saresti dovuti tenere, per punirmi della mia stupidità!"
A quanto pare non sono la sola con una coscienza rompiscatole.
Quando una persona scopre una cosa e promette di non dirlo a nessuno allora quella cosa è un segreto, ma quando molte persone scoprono un segreto, allora è una catastrofe che sta per verificarsi. Scritta da me nella mia prima fanfic su JAG, presa abusivamente da un dialogo di... inorridite prego: Sentieri. Qualcosa di utile c'era pure li! Se mi legge mia madre mi disconosce da figlia.
venerdì 19 dicembre 2008
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