sabato 30 gennaio 2010

Avrebbe 43 anni...

... se una sera di oltre vent'anni fa avesse lasciato le cose come stavano.

Un amico alticcio, lo erano un po' tutti, ma lui di più, alcuni degli altri un poco più sobri gli levano le chiavi della macchina dalle mani.
Interviene: vado in macchina con lui.
Riprende le chiavi e le ridà all'amico.

Moriranno entrambi.
Inutile chiedersi cosa sarebbe successo se non avesse preso quella decisione; inutile domandarsi perché l'ha fatto:  eccessiva sicurezza? Idiozia? Opzioni valide, ma inutili.

Due famiglie distrutte.
I genitori di entrambi, che si accusano a vicenda della perdita di un figlio.

Gli amici che convivono da allora con il senso di colpa per non aver insistito a tenersi le chiavi, anche perché se ti sbagli a parlare male di un morto sei cattivo, quindi a chi veramente aveva colpa non puoi dire niente... senza sentirti male anche solo a pensarlo.

E una rabbia verso chi ignora certe cose fino a che non toccano loro personalmente.
Quando ormai è troppo tardi.

Avevo meno di 18 anni, e quando ho capito che in parte era stata sua la colpa, sono stata cattiva.
Già, ho pensato e detto: almeno erano solo loro due e non hanno accoppato altri.
Ogni tanto piango ancora quando lo ricordo, senso di colpa per un pensiero cinico.
Ma poi rifletto e penso a quando capita che degli ubriachi investano ed uccidano e non so, credo di pensarla ancora così.
Troppo cinica, vero?

Meglio ricordarmi dei cocomeri mangiati col cucchiaio, un estate.
E le risate.

Tanto non serve a niente ripensarci.
Quella decisione non può essere cambiata.

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