martedì 22 luglio 2008

Precisazioni, sull'Inno d'Italia

Copio dal post su IOL una parte di un post, quello sull'Inno, sperando che Il Pelide, l'autore del commento, non se ne abbia a male.
Perchè la sottoscritta di storia ne sa molto poco.
Quindi usare le altrui conoscenze è assai comodo.
Grazie.

Voglio precisare qui, per chi non lo sapesse, che Balilla era in soprannome di un ragazzo genovese, certo Giovanbattista Perasso, che circa alla metà del 18° secolo, lanciò un sasso contro un gruppo di soldati francesi che all'epoca invadevano la sua città.
Quindi, indipendentemente dall'uso che il Regime fece di questo nomignolo, va ricordato con reverenza e rispetto.
Che Mameli e Novaro lo citassero in una strofa del loro inno, IN TEMPORE NON SUSPECTO, verso la metà del 19° secolo, non è niente di illogico, anzi.



Come mai questa citazione?
Per tacitare in anticipo chi leggendo il testo avesse la malsana idea di mettersi a discutere dell'uso del termine balilla.

Anche se la reverenza e rispetto per i sassaioli io non riesco a portarli, ma quello è un altro discorso.
Ed erano altri tempi. Notato l'anno in cui è stato scritto l'Inno? 1847

ai primi che mi dicono quanto è anacronistico potrei presentare la traduzione di quello americano, o di quello inglese, o...va bene mi fermo.

2 commenti:

  1. oilà, buongiorno e grazie per i complimenti.
    come stai?
    io sospeso...sto abusando di questo termine in sti giorni, ma che ci vuoi fare? da quando mi hanno nominato dottore in scienze politiche, ho spento il cervello.

    ho letto il tuo post. ma la polemica arriva dalla storia di bossi? del dito medio durante l'inno?

    abbracci e baci,
    tommi

    ps.
    cmq, riguardo il termine balilla, non sapevo della storia, ma non mi stupisce. nel ventennio non hanno inventato nulla. basti pensare che il nero era il colore degli anarchici, il fronte della gioventù era una organizzazione di sinistra, e stesso dicasi per i "fasci da combattimento". che si siano appropriati indebitamente del termine balilla, non mi pare strano

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  2. Ciao Tommi, va bene, anche se come ti ho detto di là ho anche io dei problemi di spegnimento...

    Sai il classico far partire la lingua prima di aver acceso il cervello, mi riesce di farlo quando scrivo, che dovrebbe richiedere un minimo di concentrazione, pensa con le parole come scappo via!

    WOW... sai che mi gaso all'idea di laureati che mi leggono?

    Se mi dici che mi gaso con poco te meno!
    Uomo avvisato... mezzo salvato.

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Quando lo vedo lo autorizzo... forse. ^_^