C'era una volta un estintore.
Veniva usato con moderazione, per palcare gli animi quando si accendevano, prima che divampassero fiammate pericolose.
Era, e per sua fortuna è ancora, una saggia persona che dosava buon senso ed ironia e stemperava quelle situazioni che potevano causare danni.
Una pacca sulla spalla quando serviva, un sorriso sempre, una strigliata buttata li con modi spiritosi, ma sempre strigliata era.
Poi hanno cominciato a dirgli che perdeva il suo tempo e lo faceva perdere agli altri.
Che c'erano modi più rapidi per spegnere i focolai di incendio, tagliare le piante prima, e far deserto ad esempio...
Che doveva far le cose seriamente.
Che era superato, vecchio... L'estintore è arrivato alla pensione e ha salutato tutti.
Suo figlio oggi mi ha detto:
"Te ricordati che la vita è più facile per i fiammiferi come te, che per gli estintori come il mio babbo".
A tutta prima mi sono irritata, che diamine ne sa lui della mia vita.
Poi mi son detta che nemmeno io so nulla di come era quella del suo babbo.
E magari ha anche ragione, a noi fiammiferi servono gli estintori, ci tengono buoni, ma noi fiammiferi a loro facciamo solo danni.
Sior Estintore buona vecchiaia.
E grazie, perchè se suo figlio al me sopporta quando mi accendo mi sa tanto che lo devo anche a lei e al suo esempio.
Quando una persona scopre una cosa e promette di non dirlo a nessuno allora quella cosa è un segreto, ma quando molte persone scoprono un segreto, allora è una catastrofe che sta per verificarsi. Scritta da me nella mia prima fanfic su JAG, presa abusivamente da un dialogo di... inorridite prego: Sentieri. Qualcosa di utile c'era pure li! Se mi legge mia madre mi disconosce da figlia.
giovedì 24 luglio 2008
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Quando lo vedo lo autorizzo... forse. ^_^