Una volta una persona ha ritenuto di dover dire la sua opinione sul mio scrivere online.
Giustamente, se pubblichi una cosa in un luogo dove tutti la possono leggere ognuno può dirti la sua.
Ha lasciato un commento su un blog che sapeva che leggevo, così avrei letto, no è privatizzato non potete vederlo. Era notte, l'insonnia mi permise di leggere le simpatiche righe di scherno pochi minuti dopo che le aveva postate.
Sì erano simpatiche, in fondo diceva solo quello che ripeto spesso qui sopra, ho anche messo un'esplicità possibilità di voto ai miei post, quel braccia rubate all'agricoltura, che dovrebbe dirla lunga sulla mia autostima.
Ergo spreco di banda. Ed altre piacevolezze.
Lo ammetto ci rimasi male, ma me lo tenni per me, rimandando al mattino seguente una replica. E domandandomi come mai mi leggeva se gli facevo tanto schifo, in fondo nessuno lo obbliga a cliccare sui miei link. Va bene devo evitare i commenti fiume in casa d'altri.
Però il mattino dopo il commento era sparito.
Domandai alla gestrice del blog come mai lo avesse cancellato, mi levava la possibilità di replica e volevo una spiegazione.
Poi una persona commentò in quel post, spiegando che era d'accordo con il commento del tizio... ma senza avere il coraggio di ripetere quello che lui aveva scritto.Probabilmente non sapeva che io avevo letto.
Mi salto la mosca al naso e replicai rapidamente: "ma dillo su cosa sei d'accordo, mica mi offendo se siete in tanti a pensare che il mio scrivere sia spreco di banda." (No la frase era diversa, ma non ho controllato vado a mente)
Mi dava molta più noia il comportamento di questa persona di dargli ragione, senza che nessuno sapesse su cosa gli dava ragione, delle critiche ricevute prima. Quelle erano palesi e potevo difendermi dalla cattiveria gratuita, la frase sibillina dell'altra era... beh chi non aveva idea su cosa gli dava ragione cosa ne sapeva?
Ci scherzai su, sul fatto che per me era comunque pubblicità al blog.
E l'autrice del blog mi spiegò che chi aveva scritto il commento aveva chiesto di cancellarlo, per ragioni sue suppongo, ed era felice che io l'avessi presa con la giusta ironia.
Più che giusta l'ironia era obbligatoria, visto che se avessi fatto storie mi sarei vista gli amici del tizio e della tizia, farmi a pezzettini, virtuali.
I branchi.
Poi dicono che sono i ragazzini a fare queste cose su internet.
Magari, i ragazzini all'anagrafe li si ignora con una certa facilità, quelli mentali... anche, basta volerlo.
Piccolo spreco di banda domenicale.
Cosa? Il tizio dove scrive le sue perle?
Ma il suo blog è privatizzato. E non gli ho mai chiesto di leggerlo prima della sua uscita, e farlo dopo poteva suonare come un: fammi vedere il tuo di spreco di banda.
Ho preferito evitare, anche perché così posso illudermi che scriva peggio di me.
^_^
Ho detto che ho una bassa autostima, non che sono modesta!
Ho detto che ho una bassa autostima, non che sono modesta!
Ho letto il commento e la decisione più giusta è:'Ci scherziamo su'
RispondiEliminaI branchi possono fare molto male, ma in genere i branchi di squali sono solo greggi di pecore
Maria Paola
Squali, Lupi, licaoni... prima o poi ci faranno causa, insieme a pecore e conigli, per gli irriverenti paragoni con gli umani. ;-)
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