Ci sono persone che mancano.
Non importa per quale ragione non facciano più parte del quotidiano, la loro assenza pesa.
E non parlo dei migliori amici, o dei parenti, o dell'amato bene.
No parlo di quelle persone che ti danno una mano, il più delle volte inconsapevole, ad arrivare a fine giornata senza sentirti inutile.
Quelli che magari si scordano di ridarti un libro prestato, sì Gibbs dico a te, ma ti mandano a salutare dagli amici in comune.
Grazie il libro non ho fretta di rivederlo, ma i saluti mi hanno fatto piacere, ricambio, tanto lo so che leggi, o forse ci spero, modestia mai avuta!
Quelli che magari salutavano di sfuggita, presi da grane indicibili, ma salutavano, quasi scusandosi di non averti salutato prima loro, perchè non ti avevano visto anche se quasi ti camminavano sopra.
Va bene che son piccola ma santa polenta con il baccano che faccio come si fa a non vedermi?
Quelli che se non dicevano una barza giornaliera stavano male, anche se l'hanno raccontata settanta volte, e io sempre frenato il finale con la frase La so... simpatica come una suocera, con rispetto parlando delle suocere.
Quelli che... che mi hanno insegnato a lavorare come lavoro.
Il corso di sopravvivenza della marina, Navy blue docet la fissa per JAG a qualcosa serve, è una bazzecola al confronto.
"Arrivi a trenta?
Guarda che 29 non basta.
Ma non superare mai 31, altrimenti penseranno di poterti domandare 32."
Poi loro facevano 34 e tu facevi la figura della lavativa.
Effettivamente dell'ultima categoria sento meno la mancanza, ma l'assenza si nota comunque... chissà perchè poi, è solo lavoro, la vita è fuori.
Forse.
Mizzeca se sono deprimente oggi!
Do la colpa al tempo.
Ah dove sta il divertimento che ho scritto D.A.L.?
Ecco mi immagino le facce delle persone da me citate, e credetemi: se mi beccano vanno a cercare un po' di patate per il contorno.
Un bel coniglio al forno...altro che tana!
Non importa per quale ragione non facciano più parte del quotidiano, la loro assenza pesa.
E non parlo dei migliori amici, o dei parenti, o dell'amato bene.
No parlo di quelle persone che ti danno una mano, il più delle volte inconsapevole, ad arrivare a fine giornata senza sentirti inutile.
Quelli che magari si scordano di ridarti un libro prestato, sì Gibbs dico a te, ma ti mandano a salutare dagli amici in comune.
Grazie il libro non ho fretta di rivederlo, ma i saluti mi hanno fatto piacere, ricambio, tanto lo so che leggi, o forse ci spero, modestia mai avuta!
Quelli che magari salutavano di sfuggita, presi da grane indicibili, ma salutavano, quasi scusandosi di non averti salutato prima loro, perchè non ti avevano visto anche se quasi ti camminavano sopra.
Va bene che son piccola ma santa polenta con il baccano che faccio come si fa a non vedermi?
Quelli che se non dicevano una barza giornaliera stavano male, anche se l'hanno raccontata settanta volte, e io sempre frenato il finale con la frase La so... simpatica come una suocera, con rispetto parlando delle suocere.
Quelli che... che mi hanno insegnato a lavorare come lavoro.
Il corso di sopravvivenza della marina, Navy blue docet la fissa per JAG a qualcosa serve, è una bazzecola al confronto.
"Arrivi a trenta?
Guarda che 29 non basta.
Ma non superare mai 31, altrimenti penseranno di poterti domandare 32."
Poi loro facevano 34 e tu facevi la figura della lavativa.
Effettivamente dell'ultima categoria sento meno la mancanza, ma l'assenza si nota comunque... chissà perchè poi, è solo lavoro, la vita è fuori.
Forse.
Mizzeca se sono deprimente oggi!
Do la colpa al tempo.
Ah dove sta il divertimento che ho scritto D.A.L.?
Ecco mi immagino le facce delle persone da me citate, e credetemi: se mi beccano vanno a cercare un po' di patate per il contorno.
Un bel coniglio al forno...altro che tana!
QUesto è uno dei post più belli che ho ultimamente ho letto...ciaoo da cri
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