Non ho un tono di voce basso, tutto il contrario, ma quando devo fare domande non so come accada è come se avessi un silenziatore*.
Persino per una cosa banale come ordinare un caffé.
Lo ho scoperto un giorno quando dicendo: Un caffé macchiato caldo, grazie.
Mi sono vista portare un caffé normale, con il bricchetto del latte a fianco.
O imparavo a dire un poco più forte la mia ordinazione o era meglio che dicessi solo caffé.
Poi in un occasione di caffé preso in compagnia una persona disse che il caffé lo voleva schiumato.
Ed ecco quello che io intendevo con macchiato caldo.
Oh a qualcuno sarà parso banale che non lo sapessi, ma imparai la parola e me la tenni da conto, schiumato era chiarissimo e non dava adito a dubbi, no non me lo hanno mai portato con il detersivo: spiritosi.
Credo di non averti mai detto grazie. O forse sì, non ricordo.
Lo sussurro qui, piano piano.
Sarà strano ricordarmi di te ogni volta che prendo il caffé, eppure so che andrà così, un eterna madeleine... ah peccato che io non ho letto Proust però!
Giusto uno sfoggio di finta cultura.
Ne avresti riso? Mi avresti mandata a quel paese? O entrambe?
La terza mi sembra la più probabile.
Dopo gli scongiuri di rito!
*
Silenziatore ;-) sì effettivamente ne sparo parecchie... di scematine!
Quando una persona scopre una cosa e promette di non dirlo a nessuno allora quella cosa è un segreto, ma quando molte persone scoprono un segreto, allora è una catastrofe che sta per verificarsi. Scritta da me nella mia prima fanfic su JAG, presa abusivamente da un dialogo di... inorridite prego: Sentieri. Qualcosa di utile c'era pure li! Se mi legge mia madre mi disconosce da figlia.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento
Se non vedete subito il commento pubblicato portate pazienza, se state commentando un post di qualche giorno fa è solo in moderazione.
Quando lo vedo lo autorizzo... forse. ^_^