Tempo fa in un blog privatizzato, che non starò a nominare, lessi l'accorata richiesta di chi lo gestiva.
Uccidetemi prima ******(segue data che non posso certo specificare), possibilmente a cibo e alcool, grazie.
Decisi che non potevo esimermi dal... fare un tiro mancino.
E usando come soprannome sicario scrissi due righe.
Nella mail che vedeva solo chi gestiva il blog, e non i lettori, scrissi: tantolos@ichisono.it.
Lo confesso forse il suffisso finale .it non era poi così identificativo. :-P
La risposta non si fece attendere.
****** ******
STATE CERCANDO DI METTERMI PAURA?
Be', NIENTE mi fa paura quanto quel ***** di ***** *****!
La notte seguente, decisi che visto che sembrava stare allo scherzo potevo andare avanti.
Il cigolio si ripetè. Lei
accese la luce. Niente. La casa era vuota, non era entrato nessuno. Si
alzò per andare a prendere un bicchiere d'acqua. Suggestione, si ripeté
mentre sorseggiava piano domandandosi come mai si fosse fatta spaventare
così facilmente. Il cigolio tornò, ma con la luce accesa aveva un aria
meno spaventosa.
Doveva essere uno di quegli stupidi galli segnavento.
Appunto: prossima spedizione punitiva, abbattere ogni singolo gallinaceo, rischio aviaria o meno loro andavano abbattuti.
Tornò a letto serena col mondo intero, con l'unico dilemma di... come vendicarsi per il ******.
Rispose...
Così va meglio.
NO, NON E' VERO, FINO A**** ****** ANDRA' UGUALE.
Aveva capito il mio piano? Un messaggio a sera fino alla data designata.
O era solo uno sfogo irritato? Non lo saprò mai.
Forse.
Stava quasi per addormentarsi quando il campanile suonò le due e trenta. Tra i segnavento e le campane il silenzio era un sogno. Poi un ombra passo velocemente davanti al lucernario. Non se la era immaginata. È un gatto. Si tratta sicuramente di un gatto. Si ripeteva tra se mentre teneva gli occhi spalancati fissando la luna che illuminava i tetti.
Domani avrò due occhiaie da competizione. Pensò maledicendo chi le aveva consigliato un giallo settimane prima. Se sopravvivo a stanotte io e te facciamo i conti. Pensava la ** **** ****
Da chi gestiva il blog non giunse nessun messaggio, ma avevo ancora un pezzo da postare.
L'aveva sentito. Il CHIÈlà era giunto forte e chiaro alle sue orecchie. Non aveva mosso un solo passo. L'immobilità è un arte che si affina con l'esperienza e ne aveva tanta. La luce si era accesa, alcuni minuti dopo si era spenta e quando era passato un po' di tempo aveva deciso che poteva muoversi.
Sicuramente ora dormiva.
Decisi di non aggiungere altro.
Lo scherzo era durato anche troppo e poco dopo postai la foto di un gatto su un tetto con la scritta: Sicario in azione.
Adesso confesso: ero io.
Sì, ho un pessimo senso dell'umorismo.
E... che io sappia è ancora viva la persona che aveva chiesto di essere uccisa a suon di cibarie ed alcolici; è sopravissuta persino a quello che tanto la spaventava.
Non so come, ma ce la ha fatta.
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