Piagnistei

Ero proprio una frigna da bambina.

Un incontro mi ha fatto tornare in mente come avessi le lacrime in tasca, non sono cambiata molto onestamente, ma più dal nervoso che per dolore fisico o emotivo.

Elementari.

Quindi sono circa 40/45 anni fa, meglio non specificare se prima o quinta elementare, ci sono dei giochi a cui parteciperanno alcuni bambini a livello provinciale (o regionale non ricordo con precisione) non ci sono i mezzi per portare tutti gli altri bambini a vedere; vanno i partecipanti e i pochi altri i cui genitori li possono portare, i miei compagni di classe vanno tutti, io devo rimanere con un'altra classe, mia madre si offre di portare me ed altri bambini che volessero venire.

La maestra le dice che se ci sarà bisogno la chiamerà. 

40 e passa anni fa, per cui niente cellulari solo il telefono fisso... di cui ricordo ancora il numero, mandato a memoria perché dovevi saperlo.

Solo che la mia mamma non risponde, disse poi che era andata fuori a stendere e un attimo dalla vicina... io li conosco, e li conoscevo pure allora, gli attimi di mia madre.

Scoppio in lacrime quando la maestra mi dice che dovrò restare in classe.

Non era tanto il fatto di non andare con gli altri, ma era l'illusione che mia madre mi aveva dato: "vengo io se mi chiamate."

Cioè mi ero messa l'animo in pace, gli altri vanno e io no, amen.

Poi mi dice vengo io.

E no.

Non sarebbe venuta.

Ergo era meglio se non diceva niente alla maestra.

La maestra.

Il ricordo di lei che cercava di consolar sta frignetti... inconsolabile.

Da alcuni mesi mi capita di incrociarla, viene a fare volontariato dove lavoro, ed è sempre gentile e premurosa come me la ricordavo.

No, non mi ha dovuto consolare di nuovo. Mi ha solo ricordato alcuni momenti d'infanzia.