E questo tweet della scorsa settimana faceva al caso mio.
At work Friday. With the flu. No understudies on TV. pic.twitter.com/7ZXHp90RDd— Treat Williams (@Rtreatwilliams) 29 aprile 2019
Però, quando una di queste persone lo dice c'è sempre chi:
-c'è chi fa lavori più pesanti. (Certo e lui, e molti altri come lui, ammettono di essere dei fortunati privilegiati, glielo ho visto scrivere più volte che si reputa tale, ergo non sta di certo a lamentarsi)
-c'è chi sta peggio. (Pollyanne della malora! Ci sarà sempre di peggio, ma che è na gara?)
E via dicendo.
E i migliori sono quelli che:
- ah, ma poi alla sera, o il giorno dopo, era a divertirsi... io se sto male sto a letto.
Premesso che non siamo tutti uguali, c'è chi riesce a star fuori dalle coperte anche non stando al 100%, ma davvero ci mettiamo a giudicare tutti con le valutazioni personali, o di amici?
Suppongo che non sia mai capitato a questi di... dover andare al lavoro dopo due giorni di malessere. (Avevo scritto altro, chi sa intendere intenda... gli altri in camper!)
Stai una mer... coledì, ma ti sei ripreso abbastanza per far il tuo dovere e lo fai.
Magari lamentandoti, magari stringendo i denti per non sentirti dire str***te, scusate il linguaggio, e poi ti dici: se ce la ho fatta a lavorare... posso anche andarmi a divertire.
Perché dopo i due giorni di prima... la voglia di star nel letto... ce la hai solo se moribondo/a!
Forse.
Qualsiasi riferimento ai miei colleghi, o ai miei malanni... è puramente casuale!
Però... scommetto che nessuno di loro, dico i colleghi, è andato in camper.
Hanno tutti... inteso!
;-)
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Quando lo vedo lo autorizzo... forse. ^_^