T. aveva un carattere deciso, se qualcosa o qualcuno non era di suo gradimento non lo mandava a dire. Non c'erano dubbi o rischi di fraintesi nelle sue parole, sapeva usarle con cura ed anche con una certa ferocia, quando necessario. "La penna ne uccide più della spada." era una delle sue citazioni preferite.
C. era meno pungente, ma quando qualcuno attaccava T. o un altro che ritenesse degno del suo intervento era sempre a disposizione. Lancia in resta contro i mulini a vento, perché qualcuno che attacca qualcun'altro in questo mondo lo si trova sempre, come si trova sempre qualcuno degno di attenzione, basta cercarlo.
T&C avevano un alta opinione di loro, una buona autostima è la base del successo e loro volevano avere successo, chiunque osasse dubitare del loro valore veniva sfidato in regolar tenzone a colpi di pennino.
Di solito ne uscivano vincitori, anche perché potevano contare sui fidi scudieri che ne dipingevano le gesta nei quattro angoli del globo esaltando le loro frecciate migliori e stendendo un velo bello spesso sulle figure barbine.
Così succedeva che chi aveva assistito alle seconde se solo osava nominarle veniva coperto di improperi da parte di chi le ignorava.
"Invidiosi" era quella più gentile.
Come se ci fosse qualcosa da invidiare a gente che invece di affrontare le critiche, le nasconde come la polvere sotto il tappeto. Come se ci fosse da invidiare a gente che si diverte a pontificare sul prossimo, ma guai se il prossimo apre bocca su di loro. Come se solo loro possedessero la verità in una comoda edizione tascabile da sciorinare ad ogni contestazione. Azzittendo gli altri sotto fiumi di parole, nessun superstite... tutti annegati tra le lettere dell'alfabeto.
Un giorno T&C incontrarono le loro nemesi... tutti le hanno sapete? Specie nei racconti di fantasia.
Erano dei numeri.
Qualcuno aveva archiviato, numerandole una ad una, tutte le figure barbine fatte nei decenni.
Ed aveva iniziato ad elencarle, una dopo l'altra... a mano mano che loro provavano a contestare quanto veniva mostrato si ritrovavano ad annegare nel loro stesso mare di sinonimi, reiterazioni e discorsi prolissi atti solo a rendere difficile la comprensione al prossimo.
Eppure nonostante stessero annegando, continuavano a ripetere a se stessi ed ai fidi scudieri, che venivano trascinati a fondo con loro, che non era detta l'ultima parola.
Ed avevano ragione sapete.
Perché ci sarà sempre chi prenderà per verità assolute l'una o l'altra versione, quando invece sono entrambe facce della medesima medaglia.
*Testa o Croce.
Il titolo mi è venuto alla fine del post.
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