venerdì 18 settembre 2009

Semafori e rotonde

Il titolo potrebbe trarre in inganno dei miei concittadini.
Visto il numero di rotonde alla francese in zona può ben sembrare che io parli della viabilità cittadina, di cui magari ci potrebbe anche essere qualcosa da dire, ma non mi va... per ora.

Invece no, è una cosa diversa.

Senza darvi troppi dettagli, che tanto annoiano, a volte lavoro a quello che chiamo l'impianto semaforico.
Semplicemente ci sono un sacco di luci, verdi e rosse, e bottoni da premere in sequenza.

Avvio, luce verde.
Stop, luce rossa.
Sistemazione sensori.
Riavvio... di nuovo luce verde.

Il tutto ripetuto per... un sacco di volte, non ho tenuto il conto.

Da lì il nome che ho dato al macchinario, oh mi serviva un lato divertente per non annoiarmi troppo.
Solo che io lì lavoro solo ogni tanto, e non dite in giro che mi diverto a farlo o non mi ci mandano più.

Qualche giorno fa una mia collega, a cui avevo spiegato che ero di corvé al semaforo, mi ha domandato come chiamo l'altro macchinario, simile, ma senza tutte quell'illuminazione seminatalizia.

Mia replica:
"Ah dì la sono rotonde, devo sempre ricordarmi delle precedenze".

"Quali precedenze scusa?"

"Le consegne, da urgente a molto urgente a... mi serve per ieri!"

"Te sei fuori".

"Attenta che ti bruci".

"Cosa?"

"L'acqua calda scotta!"

Lo so che la battuta è vecchia come Noè, ma vista l'acqua dei giorni scorsi prima o poi un arca che passa ci toccherà vederla.


Buon fine settimana.

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