domenica 26 aprile 2009

Un po' di buon senso?

Leggendo questo articolo mi è venuto freddo.

Si parla di una dipendente licenziata perché sorpresa a usare facebook.
Da casa sua!

Ora la ragione ufficiale è che lei aveva detto di stare poco bene e si era messa una giornata a casa con un emicrania.

E penso che solo chi soffre di emicranie possa capire che una cosa è stare davanti allo schermo tutto il giorno per lavoro, e dovercisi anche concentrare, un altra è passarci una mezz'oretta per scambiare due parole, o leggere qualcosa di interessante.

Ma forse volevano solo la scusa per licenziarla.

Un po' come quelli che dicono che non si deve uscire di casa quando si è in mutua, alla frase: se stai male come mai esci?

Uno: se uno vive da solo e non abita in posti dove ti portano la spesa a domicilio deve pur andar a prendere cosa gli serve per pranzo o cena.

Due: se si hanno pargoli da andare a prendere a scuola non è detto che si trovi chi ci va al posto tuo.

Tre: se si hanno bollette in scadenza e non si ha nessuno a cui delegare la fila alla posta la faccio anche con la febbre, lavorare otto ore è un poco più pesante, non ci arrivano?

Se uscendo per far la fila alla posta vado anche prendermi un film a noleggio per passar un oretta non credo di commettere reato, ma secondo alcuni probabilmente sì!

Perché penso che il buon senso, quello per cui si valutano le singole situazioni e non si fa di un erba un fascio stia evaporando, semmai c'è stato?

Quattro: c'entra solo in parte.
Mi viene in mente una camminata in montagna, alcuni anni fa una domnica ero con un'amica, e incontriamo un suo collega.
Lei lo saluta, stiamo andando in direzioni opposte, e quando si è allontanato un poco questa mia amica se ne esce con la seguente frase:
"Ma che str... era a casa da un mese e viene a far una camminata."

Io ci resto un poco male e le domando cosa ci sia di male, insomma era a casa, ma ha terminato la mutua, e se sta bene è più che normale e lecito che si faccia anche una passeggiata.(specie visto che il giorno dopo torna a lavorare, quindi le passeggiate se le scorda)

Lei niente: "NO, se oggi si fa male cosa credi che farà?"

Io stavolta proprio furibonda, ci vuol poco lo so:
Ascoltami bene potrebbe farsi male anche scendendo le scale o cadendo dalla bici mentre viene al lavoro, dovresti vergognarti.

La mia idea era che se il suo collega non si fosse presentato al lavoro lei avrebbe fatto la spia al capo dicendo che il giorno prima era in giro e non glielo mandai a dire.
Già... io persi un amica, ma di certe amiche ne faccio volentieri a meno, però il suo collega il giorno dopo era al lavoro, per sua fortuna!

Come lo so? Non era poi così lontano e io non parlo a bassa voce, così una volta che mi trovò, alcune settimane dopo, mi ringraziò per averlo difeso.
Io gli dissi che era stato solo una normale reazione ad una frase che trovavo stupida, ma mi disse che non molti avrebbero messo in discussione l'opinione dell'amica per una precisazione sui diritti dei lavoratori.

E io gli feci notare che forse era per quello che di amici ne ho pochi.

Pochi, ma buoni.

Ehy sei d'accordo per una volta?

A volte capita, ma se ti legge Brunetta sei nei guai secondo me.

Ottimista come tuo solito vedo.

Sempre.

2 commenti:

  1. Anche io sono rimasta un po' sconcertata dall'articolo.

    Certo, però dipende anche dal tipo di capo che uno ha.

    Magari con un capo paranoico non è il caso di mettersi su internet in un posto dove ti devi loggare con nome e cognome... al massimo vai sui forum in anonimato, chatta in qualche stanza privata, o per lo meno non lasciare commenti o tracce su Facebook.

    Io ho imparato a mie spese che se c'è il capo a cui stai sulle balle, lui si aggrapperà a ogni scusa pur di incolparti di tutto il possibile: in quel caso bisogna fiutare l'aria, stare schisci e andarsene prima che siano loro a mandare via te.

    E comunque sono perfettamente d'accordo con te: una persona in malattia è obbligata a stare a casa soltanto nelle ore in cui può passare la visita medica. Nelle altre ore può uscire, se lo reputa necessario, a prescindere dal suo stato di malattia.

    Ad esempio una mia ex-collega era stata vista dal capo in un parco, un pomeriggio in cui lei era a casa per malattia, e il capo la voleva licenziare: peccato che non fossero le ore di visita medica e che la persona in questione fosse a casa per depressione. Quindi era perfettamente lecito...

    Secondo me chi ci accusa di essere bugiardi e profittatori lo fa perché un po' sa di esserlo.

    (oggi tocca a me essere prolissa sul tuo blog!)

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  2. ^_^

    Considerati i miei papiri sei stata ultrasintetica!

    E hai esposto una cosa che avevo scordato di inserire, quando la malattia richiede che si esca di casa visto che non è influenzata dallo stare sotto le coperte!

    Anzi queste ultime l'aggravano, ma tu fallo capire a chi non vuol sentir ragioni... com'era il detto non ci sta peggior sordo di chi non vuol sentire.

    Come se sentire fosse sinonimo di ascoltare!

    ^_^

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