giovedì 6 luglio 2006

Opinioni sul web...troppo sole da alla testa!

Scritto l'estate scorsa... mandato ad una rubrica tanto per farmi due risate se mi pubblicavano, visto che non l'hanno fatto le risate le faccio fare agli altri pubblicandomi da sola!


Opinioni sul web, dalla spiaggia.

Durante le vacanze mi sono messa a leggere un libro che avevo ricevuto in omaggio alcuni anni fa, ad un incontro di patiti dello web.

All’epoca gli avevo dato uno sguardo veloce, mettendolo poi a prendere polvere, era insomma diventato uno dei libri che uno scrittore aveva definito i libri della scala, in quanto si prendono in mano solo dopo essere saliti su una scala, o su una sedia, per spolverarli.

Poco prima di partire per il mare, straccio in mano, finisco col mettermi in valigia questo libro, negli ultimi tre anni internet m’interessa molto di più, il titolo è: Costruire comunità web.

Non m’interessa metterne su una, ma ne frequento diverse, e a volte ne vorrei sapere di più, e alcune risposte qui le ho trovate, anche se la mia reazione istintiva appena sfogliate le prime pagine è stata di pensare che era una fortuna che non avessi iniziato prima a leggerlo.

Perché internet prima la conoscevo poco, e me ne sarei quasi sicuramente fatta influenzare, perdendo magari ottime occasioni di scoperta e di conoscenza.
Le comunità internet vengono descritte come tante piazze in cui ci si trova per scambiarsi opinioni ed idee.

Nell’introduzione sta una massima di Darwin:
“Non è l’individuo più forte a sopravvivere, e nemmeno quello più intelligente, bensì quello con la maggiore capacità d’adattamento.”

In internet i mutamenti sono veloci, dal mio punto di vista troppo veloci.

Non che io non vada di fretta a mia volta, ma ho notato una capacità incredibile a modificare le proprie opinioni nel giro di pochi mesi, a volte settimane, e avendo una buona memoria delle discussioni mi sorprendo di notare tanta poca coerenza d’idee.

Il mio è un discorso generico, non tutti mancano di coerenza, è ovvio, ma per quelli che ne hanno poca mi viene in mente una giustificazione che si allaccia alla velocità delle comunicazioni.

Queste persone scrivono di fretta dopo che hanno letto una cosa che li ha colpiti, o sentita ad un comizio o in un telegiornale, magari non prestano la dovuta attenzione, si sa la fretta è cattiva consigliera; alcuni mesi, o settimane, dopo scriveranno magari l’esatto contrario, spinti da un altro fatto.

Ma questo c’entra poco con il libro, sono solo mie considerazioni personali, che lasciano il tempo che trovano.

Domani potrei aver cambiato idea.

Rabb-it

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